Nemo’s Garden: coltivare sotto il mare

Nemo's Garden

Nemo’s Garden è un progetto unico che sfida i confini tradizionali dell’agricoltura, portando la coltivazione nel mondo sottomarino al largo della pittoresca costa ligure di Noli (Savona). Fondato da un gruppo di appassionati di esplorazione subacquea, tecnologia e sostenibilità, questo progetto ha catturato l’immaginazione di molte persone.

Le sfide da affrontare quando si parla di coltivazione sono principalmente quelle di trovare terreni coltivabili, mantenere una temperatura costante, luce per far crescere le piante, risorse idriche sufficienti e gestire i parassiti. Solitamente si ricorre a serre, luce artificiale e anti parassitari. Tutto ciò, oltre a non essere eco sostenibile, ha un notevole costo. La soluzione, secondo il gruppo di appassionati liguri era sotto gli occhi di tutti: il mare.

Le piante sono alloggiate in apposite strutture sferiche, ancorate al fondo marino dove i raggi del sole arrivano tranquillamente. Queste strutture creano un microclima ideale per la crescita delle piante, con temperature stabili e umidità controllata. L’acqua di mare fornisce nutrienti alle piante, mentre il ciclo di evaporazione e condensazione all’interno delle serre mantiene un ambiente ottimale senza parassiti. Il tutto viene osservato da una sala di controllo che monitora costantemente i dati delle sfere.

Queste serre subacquee di Nemo’s Garden quindi fungono da ambiente protetto per la coltivazione di piante, sfruttando la ricchezza dell’ambiente marino.

Coltivazione di fragole

Oltre ad esplorare il potenziale di questa forma di agricoltura l’approccio innovativo potrebbe offrire soluzioni a sfide globali legate alla produzione alimentare e alla conservazione delle risorse naturali. Pensando alla conformazione delle coste italiane o ai paesi del nord Africa con sbocco sul mare le potenzialità dell’agricoltura sottomarina sono infinite.

Mentre il progetto continua a evolversi, per adesso, ma solo per adesso è tutto, vi do appuntamento al prossimo articolo.
Davide Gambacciani

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