Intelligenza artificiale: il futuro è adesso

In ambito tecnologico mi trovo spesso a commentare notizie di innovazioni tecnologiche che si sono rivelati veri e propri buchi nell’acqua. Questa volta non è così e addirittura mi sento di aggiungere che i livelli raggiunti dall’intelligenza artificiale provocheranno una vera e propria rivoluzione nelle nostre vite.

Parlo in particolare di GPT (Generative Pre-training Transformer), un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI che è stato utilizzato per creare chatbot e assistenti virtuali con capacità di comprensione del linguaggio naturale.

OpenAI è un’organizzazione no profit di ricerca sull’intelligenza artificiale con lo scopo di promuovere e sviluppare un’intelligenza artificiale amichevole (friendly AI) in modo che l’umanità possa trarne beneficio e uno dei suoi fondatori è Elon Musk, sempre lui!

Fino a qualche anno fa si parlava di un’intelligenza artificiale che non era affatto intelligente perché serviva un essere umano che la programmasse in modo da rispondere a domande “pre-stabilite”. Una delle caratteristiche innovative di GPT è la sua capacità di generare testo che può essere difficile da distinguere da quello scritto da un essere umano. Ma non solo. GPT è anche in grado di effettuare compiti di natural language processing (NLP) come il riconoscimento delle entità nel testo e la sintesi del parlato, il tutto grazie ad una tecnica di deep learning (transformer) che consiste nell’utilizzare una rete neurale per analizzare e comprendere il significato di un testo.

Il Natural Language Processing (NLP) è un ramo dell’intelligenza artificiale che si occupa di far interagire i sistemi informatici con l’essere umano, attraverso il linguaggio naturale.

Il servizio è completamente gratuito, viene solamente richiesto la registrazione ad OpenAI (anche utilizzando il profilo Google o Microsoft). A questo punto sarà possibile entrare nella ChatGPT, scrivere la domanda, premere invio e avere la risposta. Queste non sono telegrafiche ma abbastanza elaborate e ben scritte ma possiamo abbreviarle aggiungendo alla fine della domanda “in 50 parole” oppure “in modo conciso”. Come riportato dalla homepage possiamo chiedere di tutto, come ad esempio:

  • “Spiega il calcolo quantistico in termini semplici”
  • “Hai qualche idea creativa per il compleanno di un bambino di 10 anni?”
  • “Come faccio a fare una richiesta HTTP in Javascript?”

Tra le sue potenzialità, ricorda ciò che l’utente ha detto nelle conversazioni precedenti, consente di fornire correzioni di follow-up ed è addestrato a rifiutare richieste inappropriate. Uno degli aspetti più utili è che ChatGPT conosce praticamente tutte le lingue per cui è possibile chattare tranquillamente in italiano.
Ancora non è una versione definitiva per cui può occasionalmente generare informazioni errate o contenuti distorti e la sua conoscenza è limitata agli eventi fino al 2021. In ogni caso vi consiglio vivamente di provare a sperimentare qualche dialogo con questa intelligenza artificiale.

Recentemente è uscita la notizia che il suo valore ha già superato i 29 miliardi di dollari. Ma come è possibile che un servizio gratuito valga così tanto? Semplice, i milioni di utenti che lo stanno utilizzando indirettamente lo debuggano ossia provandolo trovano errori. Una volta sistemato il tutto ecco che ChatGPT potrà essere venduta al miglior offerente, non scordiamoci che Microsoft (che in fase di partenza ha investito 1 miliardo di dollari) la sta testando sul suo motore di ricerca Bing per fare concorrenza a Google.

Scrive temi bellissimi ed è bravissima a risolvere i problemi, a tal punto che molti studenti hanno cominciato a “sfruttarla” per farsi fare i compiti e ricerche scolastiche al punto che le scuole di New York hanno bloccato l’accesso a ChatGPT. Stanno arrivando le prime notizie su delinquenti che stanno sfruttando questa piattaforma per creare programmi per rubare le identità. Insomma le prospettive sono inimmaginabili e mi chiedo che conseguenze avrà nella nostra vita. L’ho quindi domandato proprio a ChatGPT e questa è stata la sua risposta:

<< ChatGPT e altri modelli di linguaggio di grandi dimensioni come esso possono avere un impatto significativo su come le persone interagiscono con la tecnologia e l’informazione.

Uno dei modi in cui potrebbe cambiare il nostro modo di vivere è attraverso l’uso in applicazioni di assistenza personale e di customer service, dove i modelli di linguaggio possono aiutare a rispondere alle domande degli utenti in modo più efficiente e preciso rispetto ai sistemi di risposta automatica tradizionali. Inoltre, possono anche essere utilizzati per generare contenuti scritti, come articoli e post sui social media, rendendo più veloce e semplice la creazione di contenuti per le aziende.

In generale, i modelli di linguaggio possono aiutare a rendere la tecnologia più accessibile e utile per le persone, migliorando l’efficienza e la precisione dei sistemi automatizzati, e aumentando la capacità di generare contenuti di alta qualità. Tuttavia, è importante tenere a mente che ci sono anche preoccupazioni legate all’uso di tali modelli, in particolare per quanto riguarda la possibilità di utilizzo improprio o ingannevole, quindi è importante continuare a monitorare gli sviluppi e le implicazioni di questi modelli. >>

Con questa riflessione fatta direttamente dell’intelligenza artificiale vi saluto. Per adesso, ma solo per adesso è tutto, vi do appuntamento al prossimo articolo.
Davide G.

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