Kaspersky: antivirus sicuro?

Gli antivirus sono dei software che girano sul sistema operativo per intercettare e bloccare eventuali malware (software malevolo). Per svolgere i propri compiti hanno bisogno di particolari privilegi rispetto agli altri tipi di software. Non solo, il comportamento di un antivirus è difficile da tenere sotto controllo. Se un programma aziendale dovesse leggere e inviare all’esterno un file, chi controlla la sicurezza noterà un comportamento sospetto, tipico di un software malevolo che sta rubando dati. Se la stessa cosa la fa un antivirus, invece, è abbastanza normale dal momento che tra i suoi scopi c’è proprio quello di inviare in rete (cloud) i file sospetti per essere analizzati.

Tutto ciò fornisce all’antivirus l’identikit ideale per chi vuole mascherare una operazione di spionaggio.

Lo scorso 24 febbraio c’è stata l’invasione russa in Ucraina e successivamente sono partite le sanzioni dell’occidente verso la Russia. Uno dei migliori e più diffusi antivirus al mondo è Kaspersky, naturalmente russo. Tre giorni dopo il divulgatore scientifico Marco Camisani Calzolari lancia il seguente appello:

Lancio un appello urgente alle istituzioni italiane al fine di verificare l’antivirus in loro uso. Kaspersky è un antivirus Russo, creato da Eugene Kaspersky, uno degli uomini più ricchi della Russia ed è consulente del Ministero della Difesa Russo. Pare che addirittura gli gestisca la parte informatica. Da una ricerca di Fabio Naif emerge che Carabinieri, Ministero dell’interno, Giustizia, Difesa e Servizi segreti, utilizzino e acquisiscano software antivirus Kaspersky. In sostanza non è da escludere uno scenario come nei film di spionaggio in cui il cattivo preme un tasto e si spegne un intero paese.

Kaspersky si difende facendo riferimento ai numerosi Transparency Center sparsi per il mondo, incluso quello di Zurigo in Svizzera, dove i propri clienti possono analizzare il codice sorgente in modo da eliminare qualsiasi sospetto su possibili operazioni illecite nascoste nei propri prodotti. Ma i dubbi sono rimasti ed è partita un’interrogazione parlamentare in Italia (dove viene utilizzato da oltre 2200 enti pubblici) e successivamente anche in Francia e Germania. Pochi giorni fa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla sicurezza nazionale, Franco Gabrielli, ha affermato che i dubbi su Kaspersky sono diventati troppi. È così che nel decreto legge pubblicato il 21 marzo in Gazzetta Ufficiale è stata introdotta una norma che taglia fuori Kaspersky dalla pubblica amministrazione:

Al fine di prevenire pregiudizi alla sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici delle amministrazioni pubbliche […] derivanti dal rischio che le aziende produttrici di prodotti e servizi tecnologici di sicurezza informatica legate alla Federazione Russa non siano in grado di fornire servizi e aggiornamenti ai propri prodotti […] in conseguenza della crisi in Ucraina, le medesime amministrazioni procedono tempestivamente alla diversificazione dei prodotti in uso.

A questo punto la domanda che molti cittadini o liberi professionisti si staranno ponendo è se sia il caso o meno di continuare ad utilizzare Kaspersky. Nonostante le mille rassicurazioni, mi sentirei di consigliare la scelta più “precauzionale”, ossia di optare per un altro antivirus…

Per adesso, ma solo per adesso è tutto, vi do appuntamento al prossimo articolo.
Davide G.

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