Quello che sappiamo su IMMUNI, l’APP anti coronavirus scelta dal Governo

Come avevo anticipato nel precedente articolo il Governo italiano ha scelto l’app per gestire il contenimento dell’emergenza covid-19 durante la cosiddetta fase 2. Ancora non è possibile scaricarla e soprattutto non è stato rilasciato il codice sorgente per cui non conosciamo la maggior parte delle caratteristiche ma qualche informazione è già nota.

Il funzionamento

Supponiamo che due persone abbiano chiacchierato per strada e uno dei due alcuni giorni dopo inizi a manifestare i primi sintomi. Dopo aver comunicato il suo stato alla APP ufficiale, il sistema avvertirà la prima persona del possibile contagio mantenendone l’anonimato. Avverrà la tessa cosa anche in seguito, una volta ottenuto il risultato del test.

Chi la svilupperà

Tra le 319 proposte arrivate al Ministero dell’Innovazione è stata scelta l’app Immuni della milanese Bending Spoons. Si tratta di una software-house di rilevanza internazionale, primo sviluppatore in Europa (per numero di download) su piattaforma iOs e che ha tra i finanziatori il gruppo Tamburi Investment Partners e H14 della famiglia Berlusconi.. A detta di Bending Spoons il suo personale è formato da ingegneri e scienziati tra i migliori del mercato, provenendo da aziende “top” come Google, Apple, McKinsey e il Cern. Il progetto del software – la cui licenza verra’ concessa gratuitamente – verrà affiancata dalla società di marketing Jakala e dalla rete lombarda di poliambulatori del Centro Medico Santagostino.

Le caratteristiche

L’app sarà composta di due parti, una dedicata al contact tracing vero e proprio e l’altra destinata ad ospitare una sorta di “diario clinico” in cui l’utente può annotare giornalmente i dati relativi alle proprie condizioni di salute, come la presenza di sintomi compatibili con il virus. I tre vincoli su cui si basa l’applicazione sono:

  • Capacità di contribuire tempestivamente all’azione di contrasto del virus;
  • Conformità al modello europeo delineato dal Consorzio PEPP-PT;
  • Garanzie per il rispetto della privacy.

L’applicazione si fonda, come le soluzioni di Singapore, Apple e Google, sulla tecnologia Bluetooth Low Energy (BLE) escludendo la soluzione basata su GPS, non in linea con le linee guida europee. L’app mantiene i dati dell’utente sul proprio dispositivo, assegnandogli un ID temporaneo, che varia spesso e viene scambiato tramite bluetooth con i dispositivi vicini. Bending Spoons sta lavorando in questi giorni a stretto contatto con Apple e Google per migliorare l’app sfruttando le loro API (per approfondire leggi l’articolo precedente).

Le difficoltà del Bluetooth

Innanzitutto la portata massima del Bluetooth che è di circa 9 metri. Secondo problema, il segnale può solo dire “questi due telefoni si sono avvicinati” e non “questo telefono era esattamente a due metri da quest’altro telefono”. Questa caratteristica potrebbe rivelare molti falsi positivi . Per evitare che gli utenti vengano bombardati da falsi avvisi di prossimità, verrà preso in considerazione i tempi di esposizione. Questo sarà utile in diverse situazioni come in coda al supermercato o nei trasporti pubblici.

Dove scaricarla e costi

L’app potrà essere scaricata, su base volontaria e gratis, dal play store Android e dall’Apple store per dispositivi iOS. Dato che l’app sarà utile se la userà almeno il 60% della popolazione, come incentivo nell’installazione il Governo sta pensando a delle limitazioni negli spostamenti per chi sceglierà di non scaricarla, altri pensano ad una legge ad hoc per renderla obbligatoria, ma siamo ancora nel campo delle ipotesi.

Quando scaricarla

Presumibilmente a partire dal mese di maggio. Il Governo ha precisato che l’app sarà inizialmente sperimentata in alcune regioni pilota per poi essere adottata a livello nazionale.

Per adesso, ma solo per adesso è tutto, vi do appuntamento al prossimo articolo.

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