Europa: 1 miliardo di euro per i supercomputer

L’ultima edizione della TOP500, la lista che mette in fila i supercomputer più potenti al mondo, vede il sorpasso cinese ai danni degli Stati Uniti. Non per il dispositivo più potente, quello è già avvenuto da tempo, ma per il numero di sistemi in classifica: 202 contro 144.
Di seguito la classifica dei primi 5:

Nessuno dei supercomputer dell’UE è attualmente nella top 10 globale e quelli esistenti dipendono dalla tecnologia non europea. Ciò comporta un rischio crescente per l’Unione di essere privato del know-how strategico o tecnologico per l’innovazione e la competitività.

E’ per questo motivo che stamani, 11 gennaio 2018, La Commissione europea ha presentato il suo piano di investimento, insieme agli Stati membri, per la realizzazione di un’infrastruttura di calcolo ad alte prestazioni per l’High Performance Computing (HPC), cioè la capacità di calcolo ad elevate prestazioni.

L’impresa comune EuroHPC (sito ufficiale) dovrebbe iniziare a funzionare nel 2019 e rimarrà operativa fino alla fine del 2026. Il suo bilancio consisterà di 486 milioni di euro dall’attuale quadro di bilancio dell’Unione più un importo simile proveniente dai paesi partecipanti, tra i quali l’Italia.

Quali sono i benefici del supercalcolo?

Il calcolo ad alte prestazioni è utilizzato per prevenire e gestire disastri naturali ma anche uno strumento essenziale per la diagnosi precoce e il trattamento delle malattie o lo sviluppo di nuove terapie basate sulla medicina personalizzata e di precisione.
Grazie all’infrastruttura EuroHPC ci saranno numerosi vantaggi per il settore industriale europeo e in particolare per le piccole e medie imprese: sarà più facile sviluppare prodotti innovativi e si ridurranno i tempi dei cicli di progettazione e di produzione. Diminuiranno così i costi e saranno ottimizzati i processi decisionali.
Il calcolo ad alte prestazioni è essenziale inoltre per la sicurezza e la difesa nazionale.

Si perderanno posti di lavoro?

Al contrario, al momento la data economy dà lavoro a circa 6 milioni di persone in Europa e secondo stime della Commissione entro il 2020 potrebbe occupare circa 7,5 milioni di lavoratori.
Anche il mercato dei dati è in costante ascesa: valutato attorno ai 4,5 miliardi di euro un paio di anni fa, nel 2020 è stimato raggiungere il valore complessivo di 84 miliardi di euro, nella sola Europa.
Insomma, appare evidente come la competitività a livello globale passi inevitabilmente da un salto generazionale nei sistemi per la gestione dei dati.

EuroHPC rappresenta dunque un progetto cruciale per il futuro di questa vecchia e malconcia Unione Europea. A presto!

 

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