Google rivoluziona l’informatica col suo computer quantistico

Per capire di cosa stiamo parlando provo a spiegare in modo semplice cosa è un computer quantistico. L’unità base d’informazione di un computer classico è il bit digitale che può assumere due stati, 0 oppure 1, una sorta di interruttore on/off. Il computer quantistico invece usa il qubit (quantum bit), che può essere in entrambi gli stati contemporaneamente se è estremamente piccolo o si trova a una temperatura molto bassa. Di conseguenza due qubit possono assumere quattro valori in una volta sola e i numeri aumentano se aumentano i qubit. Questo rende un computer quantistico enormemente più veloce e potente dei computer classici basati sui bit. Ma se il nostro smartphone non è basato sulla tecnologia qubit è segno che esiste un ostacolo: gli oggetti quantistici infatti sono estremamente sensibili, basta un piccolissimo campo magnetico per interferire con il loro stato. Dovremo attendere ancora anni prima di avere un computer quantistico completo vero e proprio, per il quale non sono ancora completamente chiari gli impieghi. C’è chi parla di sistemi di intelligenza artificiale più potenti e affidabili o l’impiego per sviluppare farmaci di prossima generazione.

Alla luce di quanto detto il titolo dell’articolo sembra meno esagerato perché grazie al suo computer quantistico, l’azienda di Mountain View, sarebbe riuscita ad eseguire un calcolo impossibile per una macchina classica, dimostrando per la prima volta la supremazia quantistica. L’annuncio, pubblicato sulla rivista “Nature” del 23 ottobre, spiega l’esperimento svolto nei laboratori Google Ai Quantum in collaborazione con l’Università di Santa Barbara in California.

Il processore quantistico di Google Sycamore, a 54 qubit, ha impiegato circa 3 minuti e 20 secondi per campionare un’istanza di un circuito quantistico un milione di volte. Il supercomputer (classico) più veloce del mondo, per eseguire lo stesso calcolo, impiegherebbe circa 10.000 anni! Il supercomputer a bit chiama Summit ed è della IBM, che subito ha contestato quanto riportato da Google affermando che con qualche accorgimento potrebbe completare lo stesso calcolo in soli 2,5 giorni. La sostanza non cambia perché aver dimostrato la supremazia quantistica sui computer convenzionali è una pietra miliare tanto attesa nell’informatica.

Vedremo i prossimi sviluppi, per adesso ma solo per adesso, è tutto. Vi do appuntamento al prossimo articolo.

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