Amazon apre il primo supermercato senza casse

È un supermercato che permette di prendere i prodotti dagli scaffali, metterseli in borsa e uscire, senza bisogno di passare alla cassa. Questo supermercato del futuro si chiama Amazon Go ed è stato aperto a Seattle, città dove Amazon ha la sede principale. Sono serviti 4 anni di test e un anno in via sperimentale per i soli dipendenti Amazon, così che la società potesse correggere eventuali problemi.
Apparentemente Amazon Go sembra un grande negozio alimentare (la superficie è di 167mq), è aperto dal lunedì al venerdì dalle sette di mattina alle nove di sera. Ci lavorano 8 dipendenti, molti di più di quelli che la grandezza del supermercato farebbe pensare, la maggior parte dei quali impegnata a realizzare cibo precotto e d’asporto.

Come funziona?
All’ingresso si appoggia su una specie di tornello lo smartphone con l’applicazione Amazon Go, un po’ come se entrassimo in metropolitana.
Una volta all’interno del supermercato ci si comporta come sempre e quando un prodotto viene preso dallo scaffale, Amazon lo inserisce direttamente nel carrello virtuale dell’utente. I cassieri sono sostituiti da un sistema di videocamere, sensori e intelligenza artificiale che “guarda” cosa i clienti mettono nel carrello (e anche cosa tolgono) tracciando, passo dopo passo, tutte le abitudini dei consumatori, a cui poi sarà più facile indirizzare pubblicità personalizzate.
Una volta usciti dal supermercato l’applicazione crea il conto dei propri acquisti e carica la spesa sulla propria carta di credito o debito.

È solo l’inizio?
Per ora Amazon Go di Seattle è un progetto pilota e non sappiamo se e quando ne verranno aperti altri punti di vendita anche se l’acquisto ad opera di Amazon della catena di supermercati bio Whole Foods (con sedi negli Usa, Canada e Regno Unito) per 13,7 miliardi di dollari fa pensare ad una sua volontà di espansione.

Si perderanno posti di lavoro?
Di sicuro Amazon Go ha scatenato polemiche e preoccupazioni. Oltre alla presenza invasiva di telecamere ci si domanda se eliminerà migliaia di posti di lavoro oppure se i cassieri semplicemente dovranno ri-qualificarsi. Ancora troppo presto per rispondere, quel che sappiamo è che a fronte di una rapida invasione tecnologica in tutti i settori le istituzioni dovrebbero scrivere regole a tutela dei dipendenti e riorganizzare il lavoro magari per arrivare ad un modello con poca disoccupazione e dove tutti lavoriamo un po’ meno. Siamo però in altissimo mare mentre la preoccupazione per i posti di lavoro rimane.

Una cosa però è certa: “È inutile combattere il progresso perché la tecnologia non si può fermare”.

1 Commento

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